Il bando di Gamelot

Non gioco Magic!

di Abacus

Quando qualche anno fa, in un noto negozio di giochi romano, mi presentarono Magic (era allora una assoluta novitα) ed ebbi la possibilita' di farmi qualche partita, la mia conclusione fu: "non avrα mai successo!".
Visti gli incredibili risultati di vendita e di diffusione raggiunti da Magic, credo che mai una conclusione sia stata cosi' avventata. Tuttavia il mio giudizio di allora non era stato l'unico, molte altre persone, che frequentavano l'ambiente del gioco, ebbero la stessa impressione.
Le ragioni di questo, risiedevano nell'analisi del gioco stesso. Magic era veloce e carino, ma le possibilita' tattico-strategiche non erano molte e soprattutto aveva la pecca (il vantaggio?) di far giocare solo due persone.
Naturalmente avevamo sottovalutato le potenzialita' insite nella composizione del mazzo e nell'arricchimento dello stesso con nuove serie di carte; la nostra attenzione si era solo focalizzata sulla dinamica di gioco, in verita' allora ben povera.
Ma il suo successo fu strepitoso. Nel giro di un anno e mezzo si era diffuso fra tutti i giocatori di ruolo e in un altro anno aveva persino contagiato l'ambiente, solitamente refrattario, dei boardgamer!
File di persone si accalcavano di fronte ai negozi specializzati, spendendo alle volte milioni di lire, nella insensata corsa della ricerca delle carte mancanti. Senza contare gli scambi, qli acquisti individuali e alle volte persino i furti e gli imbrogli!
Dall'osservatorio privilegiato di responsabile di una delle asscociazioni ludiche romane, potevo facilmente constatare come in breve tempo Magic avesse sostituito tutti gli altri giochi. Resistevano solo pochi piccoli sparuti gruppi di giocatori di ruolo e i wargamer, da sempre affetti da xenofobia nei confronti di altri tipi di giochi.
E col crescere del suo successo, cresceva di pari passo anche la mia antipatia nei suoi confronti.
Non c'era convention in cui Magic non fosse un must, rinunciare ad un torneo di Magic, voleva dire una presenza risicata alla manifestazione.
Si era ad un tale punto che chi non giocava Magic era guardato come un alieno ("Non giochi Magic?!") o con sorrisi di sfottente ironia. E come sempre succede le minoranze finiscono per rivendicare con orgoglio la loro non appartenenza alla massa; ci fu persino qualcuno (tra cui il sottoscritto) che propose di creare dei gadget (spillette, magliette etc.) con la scritta "Non gioco Magic!", da indossare alle convention e ai tornei . Naturalmente non se ne fece mai nulla.
Ora che la marea Magic inizia (forse?!) a rifluire si potrebbe tentare un bilancio a caldo: cosa ha significato Magic nel mondo del gioco?
Sarα l'argomento del prossimo numero del bando di Gamelot (fra quindici giorni), ma sarebbe interessante che quanti volessero esprimere un commento (Magic ha diviso in due l'Italia ludica, o lo si ama o lo si odia, senza mezzi termini!!) lo facessero inviandolo alla mail box del re (re@ludonet.it).
Naturalmente pubblicheremo e commenteremo le lettere piu' interessanti.

Chiunque voglia che le proprie notizie compaiano sul Bando Φ pregato di scrivere a re@ludonet.it


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